sabato 25 febbraio 2012

Libri

Eccomi qui con un nuovo post. Avevo intenzione di fare un post sulla favola di Pinocchio, ma poi ho cambiato idea pensando che, è talmente brutta, che non vale nemmeno la pena di parlarne. Vi parlo però di un libro che ho finito da poco e dovrebbe essere famoso specialmente per il film... sto parlando de "Il Giardino Segreto" di Frances Hodgson Burnett scritto nel 1909. Questa è la copertina
Intorno a questo romanzo gira una storia che mi va di raccontare. Da 8 anni a questa parte io, sotto il periodo natalizio, cominciavo sempre a vedere questo benedetto film che puntualmente veniva interrotto da qualche imprevisto; morale della favola ho sempre visto l'inizio e mai la fine. Stufo di ciò, ho comprato il libro e l'ho letto in pochissimi giorni. E' la storia di Mary Lennox, una bambina capricciosa e viziata che, avendo perso la sua famiglia, si ritrova a vivere in un edificio tetro e totalmente priva di qualsiasi forma di compagnia. Insieme al tempo che passerà, cambierà anche il suo carattere e con essa ci saranno personaggi molto simpatici e molto antipatici. Mary inizialmente è odiosa, non si sopporta e si vorrebbe chiudere il romanzo appena possibile per non immaginare più di sentire quella vocetta stizzita e fastidiosa... poi ci si rende conto con la lettura del motivo per cui Mary è così capricciosa e, con la successione di determinati eventi, tra cui la scoperta di un giardino segreto, porteranno la storia verso un ottimo lieto fine. Inutile dirvi che ci sono molte cose che non ho scritto, molti personaggi da scoprire nel libro e molte situazioni che mano mano verranno fuori. Vi dico che, nonostante sia un libro estremamente buonista, a me è piaciuto tantissimo. E' un libro pieno di buoni sentimenti e godibile se non si ha la pretesa di leggere un libro pesante e impegnato. Vi dico che io l'ho trovato molto leggero e mi ha anche fatto riflettere su determinate cose; è un libro per ragazzi, ma io lo consiglio specialmente alle persone grandi per poter riflettere su quanto tante cose sono date per scontate e su quanto a volte ci si fossilizza su delle idee sbagliate e non cambiamo per rassegnazione. In definitiva, se avete un po' perso la voglia di leggere (e può succedere..... uh se può), è il libro che fa per voi.

domenica 19 febbraio 2012

Twitter

Eccomi qui di nuovo, con un post un po' più elaborato del precedente xD Non è su Sanremo, per i commenti c'è il riquadro dei tweet qui accanto. In ogni caso è proprio di questo che voglio parlarvi: Twitter! E' un sito che prima consideravo poco, ero iscritto per sfizio ma non lo usavo affatto sostanzialmente. Poi ho iniziato a capire come funzionava e ora ho capito perchè è così apprezzatto. Niente immaginette cretine, niente link idioti, solo i tweet della gente che possono anche diventare un vero e proprio passatempo per una serata. E' un ottimo social Network, sicuramente migliore di facebook che sta scadendo veramente nel ridicolo. Prima solo negli USA era usato largamente, ma ora anche in Italia stiamo cominciando ad appropriarci di questo sito che, a parer mio, ha una difesa naturale contro i bimbiminchia: il fatto che si debba scrivere ciò che si pensa. Loro non pensano ergo tornano su facebook. Anche questo è un post abbastanza corto, ma sarebbe inutile allungare il brodo con cose inutili. Per oggi la chiudo qui alla prossima, gente!!!


giovedì 16 febbraio 2012

Si sono un malato di Sanremo

E' impressionante come le persone con l'arrivo di Sanremo diventino tutti brutte copie di Mario Luzzatto Fegiz. E' fantastico, siamo un popolo di esperti in musica.... ma annate a ammazzavve cor gas (tanto per usare un italiano corretto)

lunedì 13 febbraio 2012

Sembra che stia diventando una persona seria

Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.


Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.



Ho riportato in auge un vecchio discorso, vecchissimo discorso che Pericle fece agli Ateniesi. Me ne sono ricordato vedendo quello che ci sta accadendo, perchè il problema della Grecia è anche un nostro problema, la Grecia siamo anche noi e mi piacerebbe vedere anche da parte dell'attenzione pubblica un maggiore interesse verso quella che è stata la nascita e, questa sera, la morte della democrazia. Si parla di Black Block (Se si scrive così), non di popolo disperato in preda alla fame. Il numero dei suicidi e degli abbandoni di neonati è altissimo, ma in questo caso la Chiesa non scassa dicendo di preservare le vite perchè dal momento che nascono il loro non è più un problema. Chiusa parentesti Chiesa, vorrei portare anche all'attenzione dei pochi, ma fidati lettori di questo blog come il discorso sopracitato sia qualcosa di immenso e, per la condizione attuale,che chiunque dovrebbe desiderare una condizione di questo genere. Niente, chiudo qui perchè sono stanco, ma volevo proprio farvelo leggere questo discorso :) Buona giornata o, se state leggendo di sera, Buona notte a tutti

sabato 4 febbraio 2012

Piuttosto che....

Caro mondo, ti informo che il "Piuttosto che" non è una congiunzione, è una DISGIUNZIONE! Non si può dire si può mangiare la pizza, piuttosto che la pasta, piuttosto che un mazzo di margherite, piuttosto che un ferro da stiro. Non è implicata la possibilità che si faccia o avvenga qualcosa. E' una scelta, decisa e stabilita. Io oggi vado al cinema piuttosto che a teatro: io oggi vado al cinema invece di andare a teatro. Intesto come è usato praticamente dal 90% della popolazione vorrebbe dire, parafrasato, io posso preparare una torta come posso preparare anche una pizza come posso preparare anche la pasta..... NO! NO! NO! Il "piuttosto che" ha un suo senso e quello deve mantenere. Questa è una precisazione che faccio alla luce del fatto che ho visto dopo tanto due programmi in televisione ed ho sentito usare in modo totalmente scorretto il "piuttosto che". Non dico che la dizione debba essere perfetta, nessuno, me compreso, ha una dizione impeccabile. Quanto meno che però si abbia la bontà di usare bene le parole perchè, anche se a molti non sembra, il modo in cui si parla è importante. Dato che mi rendo perfettamente conto che a molti potrei apparire spocchioso e snob, preciso immediatamente che lo sono, specialmente quando si parla gli stravolgimenti di significato delle parole e di tempi verbali (Oh congiuntivo quanto ti amo *_*). HALOA!